Mancano 3 mesi alla cancellazione definitiva della scheda carburante dei veicoli aziendali, ma rimangono dubbi e perplessità per quanto riguarda le nuove modalità di gestione di tali rifornimenti.
Attualmente bisogna infatti compilare a penna una scheda, inserendo dati personali, veicolo, quantità carburante, esborso e data. Il risultato è che molte aziende ne approfittano, inserendo sulla carta carburante rifornimenti mai avvenuti, ed accedendo quindi a benefici fiscali. E’ proprio questo il motivo che ha spinto le autorità ad imporre l’adozione di nuove metodologie, le quali faticano però a prendere piede.
Due sono le ipotesi prese in considerazione dai tecnici dell’Agenzia delle Entrate: la prima prevede la possibilità, per chi utilizza carte di credito o di debito, di legare le carte alle informazioni anagrafiche necessarie al gestore per emettere la relativa fattura elettronica. La seconda sarebbe caratterizzata invece dall’utilizzo di un codice QR contenente i dati di fatturazione dell’acquirente e in grado di essere letto dalla stazione di rifornimento per consentirgli così l’emissione automatica della fattura elettronica. Il tutto consentirebbe di superare l’assenza di un operatore fisico, e quindi la possibilità di operare anche in orari fuori servizio o impianti self.
Insomma, tra pochi mesi le partite IVA verranno informate sulle nuove modalità di rifornimento e saranno costrette ad uniformarsi.