La Fiat Panda è un’auto mitica dell’industria italiana, un veicolo che ha segnato un’epoca e che continua tuttora ad essere riproposto in versioni più moderne. Esattamente 35 anni fa, nel lontano 1983, venne però lanciata una versione destinata ad occupare uno spazio altrettanto indelebile nella memoria di tutti gli italiani: si trattava della Panda 4×4.
Il modello prese corpo ufficialmente quando la Steyr-Puch, compagnia austriaca, riuscì a sviluppare un sistema a quattro ruote motrici assemblato con frizione e cambio. Esso montava un motore 4 cilindri 965 cc da 48 cv di potenza e propiziò letteralmente una nuova categoria di vetture.
L’agilità di questo veicolo rappresentò senza ombra di dubbio la ragione principale del suo successo, favorita da un peso di appena 740 kg: ancora oggi rappresenta un esempio per le sue qualità da scalatrice, con una notevole presa su ogni tipo di terreno anche in assenza di pneumatici specifici.
Nel corso degli anni, la Fiat Panda 4×4 è stata oggetto di numerosi restyling ad opera della casa automobilistica torinese:
- Nel 1985 venne lanciata una versione speciale, composta da soltanto 5000 esemplari, che presentava cambiamenti soprattutto per quanto riguardava l’estetica.
- Nel 1987 Fiat lanciò la versione 4×4 Sisley, dotata di lussuosi sedili in pelle beige, pannelli beige, quadro strumenti dedicato, moquette beige, inclinometro e cielo in vellutino.
- Nel 1995 Fiat Panda 4×4 1995 era spinta dal Fire 1100 da 54 CV.
- Nel 1998 arrivò la 4×4 trekking (motore 1108 cm³, 54 CV, velocità max 135 km/h) ed in seguito la Climbing. Quest’ultima offriva la possibilità di liberare le ruote posteriori (mozzi ruota liberi) quando la trazione integrale non era inserita, offrendo maggiore silenziosità di marcia e minori consumi.
Ultimamente, il modello è stato ovviamente allestito con un motore ed un design che gli consentono di competere in un mercato sempre più affollato, ma in occasione del suo trentacinquesimo anniversario è giusto fermarsi e ricordarne le mitiche imprese.